Accademia Kronos ha aderito all’iniziativa di Mare Vivo di inviare il documento alla Camera e al Senato, di cui il testo:
L’esperienza del Coronavirus impone di ripartire mettendo al primo posto la salute ambientale e umana
Marevivo, Accademia Kronos, Kyoto Club, Legambiente, Symbola, Fondazione Univerde, WWF, chiedono che le Commissioni riprendano il loro lavoro con la massima urgenza.
Appello ai Presidenti e ai Capigruppo delle Commissioni Permanenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Chiediamo che le Commissioni parlamentari riprendano i lavori, anche ricorrendo ad attività in remoto, come stanno facendo tante aziende ed istituzioni del Paese, incluse quelle dell’Istruzione e dell’Università, che in questo modo permettono a tutti noi di avere beni e servizi di prima necessità.
Il Paese deve ripartire nel modo giusto, realizzando la sostenibilità enunciata nei programmi dei Governi nazionale ed Europeo (il Green Deal) per la prosperità delle aziende e del Paese, mettendo al primo posto la salute ambientale e umana, come prerequisito per un sano sviluppo economico.
Questo è il momento di innescare un nuovo inizio rispettoso della salute dell’ambiente e dell’uomo.
“Ci siamo illusi di poter essere sani in un mondo malato” queste le parole di un grande uomo del nostro tempo, Papa Francesco. Occorre ripensare le priorità a cui far fronte e ridisegnare, con opportune leggi e scelte politiche, un sistema di produzione e consumo più sano e sostenibile. I paradigmi del passato hanno fallito, occorre disegnarne altri.
Con le dovute precauzioni per la salute dei Parlamentari e di chi lavora con loro, chiediamo che le Commissioni continuino il loro corso: è indispensabile che il cuore pulsante della democrazia nel nostro Paese non si fermi!
La pandemia miete un numero di vittime enorme nelle aree sovrappopolate ed inquinate, come Lombardia, Cina e ora New York, tutte caratterizzate da alti tassi di inquinamento. E’ provato che l’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio nelle malattie respiratorie ed è difficile pensare che sia solo un caso quando il maggior numero di morti di questa pandemia è in zone dove anche in periodi ordinari tutto si deve fermare, periodicamente, per l’inquinamento atmosferico.
L’emergenza sanitaria ci deve far riflettere su quanto l’alterazione degli ecosistemi e la sottrazione di habitat naturali alle specie selvatiche può favorire il diffondersi di patogeni prima sconosciuti.
Per il bene e la salute di tutta l’umanità bisogna, quindi, riprendere con la massima urgenza le leggi che possono far fronte all’emergenza ambientale, oramai planetaria e non più trascurabile. Occorre che siano approvate leggi sui Cambiamenti Climatici, l’Economia circolare e la difesa della biodiversità negli habitat terrestri e marini temi posti all’attenzione dei Parlamentari e che aspettano un’urgentissima risposta.
Ci auguriamo che questo appello di ambientalisti e cittadini, basato su quanto predicato dalla comunità scientifica, sia ascoltato e che i nostri rappresentanti in Parlamento si rimettano a lavorare con ancora più lena per dare giuste risposte a queste emergenze che non sono più prorogabili e quindi consentire la prosperità della specie umana sulla Terra.