L’estinzione di una specie animale è un processo "naturale" ed inevitabile, nessuna specie (uomo compreso) può sfuggire a questa indiscutibile verità. Non a caso, facendo un ipotetico elenco di tutte le specie animali comparse nei vari periodi geologici sulla Terra, il numero delle specie scomparse surclassa di molto quello delle specie oggi esistenti.

Stiamo assistendo al declino di tutti i modelli di società che dal dopoguerra ad oggi hanno cercato di governare il mondo. Con la caduta del muro di Berlino abbiamo assistito alla fine del modello comunista ed oggi avvertiamo la fine del capitalismo. Sono sotto gli occhi di tutti le evidenti "crepe" che stanno per far crollare tutta l’impalcatura costruita da una società che ha puntato fortemente sul profitto di pochi a danno dei tanti e sulla "rapina e distruzione" dell'Ambiente.

A fine marzo ha fatto clamore la notizia della morte dell’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco con conseguente estinzione della specie. Le cause che hanno portato alla sua estinzione, inutile dirlo, non sono state naturali, ma indotte dall’attività di sfruttamento/bracconaggio dell’uomo!

Ogni anno si stima che nel periodo estivo vengano abbandonati 50 mila cani e 80 mila gatti, di cui una buona percentuale (soprattutto cani) muore per stenti o travolti sulle strade. Solo lo scorso anno in Italia erano stati censiti più di 700 mila cani randagi. Alcuni di questi hanno trovato nuovi e "civili" padroni, altri sono finiti nei canili e la maggior parte è morta.

A premessa tengo a precisare che non intendo assolutamente giustificare/approvare comportamenti poco rispettosi nei confronti dei rettili. Secondo il mio modo di vedere la vita va rispettata a prescindere, indipendentemente dalla "classe" di appartenenza o dal "rango" che le si attribuisce.

"Maramao perché sei morto? … l’insalata era nell’orto", queste sono due significative frasi di un noto brano italiano antifascista del ‘39 che, parafrasando, potrebbero anticipare ciò che attende l’orango del Borneo in un prossimo futuro. Il gatto Maramao (animale notoriamente carnivoro) era morto “malgrado” avesse l’orto pieno di insalata, così l’orango del Borneo rischia l’estinzione "malgrado" sia circondato da innumerevoli piantagioni di palma da olio.

L’antilocapra (Antilocapra americana) è un mammifero ungulato che rappresenta l’unica specie vivente della famiglia degli antilocapridi, una famiglia di artiodattili ruminanti che un tempo popolava (con varie specie) buona parte dell’America settentrionale. L’attuale area di diffusione dell’antilocapra va dalle zone meridionali del Canada fino alla bassa California messicana, sebbene popolazioni di una certa entità si possono trovare solo in alcune zone delle Montagne Rocciose.

Il veleno ofidico (dal greco "ofis", serpente) è uno "strumento" di sopravvivenza fondamentale per molti serpenti, essi, infatti, spesso si nutrono di vertebrati più forti e attivi di loro, che non potrebbero essere sopraffatti con un’azione puramente meccanica. Di fatto il veleno paralizza le prede e neutralizza la loro resistenza.