a cura di Filippo Mariani

La foto sopra non è degna di una nazione civile come dovrebbe essere il nostro Paese, sono anni che quasi tutti i movimenti ambientalisti ed animalisti, compreso il nostro, chiedono al Parlamento l’abolizione del servizio pubblico a trazione animale, vedi le botticelle romane, dove i cavalli sono sfruttati al limite delle loro resistenza fisica. In estate, poi, sotto i raggi cocenti della nostra stella, con temperature al limite della sopportazione umana, i cavalli restano ore ed ore fermi in pieno Sole in attesa di portare a spasso qualche turista.

Non è solo un problema di Roma, le botticelle o comunque le carrozze le troviamo in alcune regioni soprattutto del centro sud, come in Sicilia, in Campania e soprattutto nel Lazio.
Lo scorso anno la sindaco di Roma, Virginia Raggi, tentò di chiudere questa anacronistica storia, ma il TAR del Lazio, attivato dalle associazioni dei vetturini romani, le diede torto, per cui lo sfruttamento di questi animali continua!

La morte alla Reggia di Caserta per un colpo di calore di un cavallo ha comunque riacceso le coscienze. Accademia Kronos a questo proposito sta preparando per conto di alcuni deputati sensibili una interrogazione parlamentare, soprattutto chiedendo perché non è stato ancora abolito l’uso di animali per il trasporto persone, ad eccezione di eventi folcloristici particolari, rivedendo in particolare il disegno di legge del 9 luglio dello scorso anno, che prevedeva già la cancellazione del servizio a trazione animale.

Oltre ciò, per semplificare le cose, è possibile rivedere il Codice della Strada per abrogare l’art.70, nonché ulteriori disposizioni della legge 21 del 1992.

Quattro anni fa Accademia Kronos si interessò con le proprie guardie eco-zoofile del problema a Roma, furono intervistati diversi vetturini, proprietari delle tradizionali botticelle. Quasi tutti dichiararono che se il Comune gli metteva a disposizione un’alternativa, come veicoli elettrici o similari, loro sarebbero stati ben disposti a lasciar liberi i cavalli.
Riteniamo pertanto ancora valida questa proposta, quindi il Governo dovrebbe consentire a questi vetturini di passare a mezzi meccanici ecologici e non più allo sfruttamento dei poveri cavalli!

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A volte un “singolo” albero, se piantato da ognuno di noi, può fare la differenza. Come la singola goccia d’acqua portata dal piccolo colibrì della favola, a cui si ispira la campagna “Io faccio la mia parte”, può diventare un “mare” se portata a tutti gli animali della foresta, così un singolo albero se piantano da ognuno di noi può diventare un vero e proprio bosco, “Il Bosco dei Giusti”.

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Comments

  • Nick 19 Giugno 2022 at 13:25

    La questione non è tanto “l’uso di animali per il trasporto di persone”, una pratica che è sempre esistita da millenni, ma nel mantenimento nel benessere e nel rispetto di questi animali, cosa, quest’ultima, che forse davvero non c’è mai stata.
    Infatti perché si dovrebbe capire che i cavalli non devono essere usati per trasporto di umani, ma che invece possono tranquillamente essere sfruttati per le gare di corse, nei maneggi, e dopo anni di tale vita rinchiusi o con qualcuno in groppo da trasportare a comando, essere mandati al macello per la riconoscenza umana,
    Oppure non devono essere più mantenuti, allevati, per niente?

    Potrebbero essere adibiti a trasporto a calesse, ma stabilendo fino a un certo peso di carico, fino a un certo chilometraggio, curando il riposo, la dieta, l’ambiente e le condizioni in cui farli vivere, il dovuto rispetto da parte degli umani.

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  • Angel 7 Febbraio 2023 at 22:43

    Non solo questo, i cavalli se sono tenuti imprigionati, lasciati uscire solo per portare sul dorso un altro animale dove dice lui, sfruttati nelle corse, almeno una volta arrivati allo stremo con gli anni, non dovrebbero essere portati direttamente al macello, ma almeno lasciargli vivere qualche anno di vecchiaia in serenità.

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