Ancora un record al Polo Nord dove l’estensione massima dei ghiacci si è fermata a fine marzo, mentre nel passato si interrompeva a metà aprile. Quest’anno quindi una consistente riduzione del pack artico rispetto agli anni precedenti, si calcola una diminuzione di circa 750 mila metri quadri di ghiaccio. La diminuzione più consistente si è registrata nel Mar di Barents. Tutto l’emisfero settentrionale ha fatto comunque registrare anche negli ultimi mesi anomalie consistenti soprattutto in Europa e più precisamente nella Russia europea dove le medie stagionali hanno registrato 4 gradi celsius in più. Fenomeno inverso sul continente nord americano dove invece si sono avute situazioni di freddo e di precipitazioni nevose inusuali. Tornando al Polo Nord, tra qualche settimana si riapriranno le rotte navali dall’America settentrionale all’Asia e all’Europa del nord. Sono ormai 5 anni che il Polo Nord tra giugno e tutto settembre diventa regolarmente navigabile anche da navi non rompighiaccio.
Sull’emisfero meridionale del pianeta, invece la situazione è rimasta in questi ultimi anni senza fenomeni rilevanti, ossia la riduzione di ghiaccio in Antartide è minima. Il motivo è che a differenza del ghiaccio del Polo Nord che galleggia su un mare che lentamente va riscaldandosi, il ghiaccio del Polo Sud poggia per gran parte su terra e rocce del continente antartico che non risente ancora del riscaldamento globale del pianeta.