a cura di Anna Maria Girelli Consolaro (fonte: Meteo.it)

Uno scenario da brividi… e purtroppo, anche in questo caso, la principale causa sono proprio i cambiamenti climatici. ben sette sono le zone costiere a rischio inondazione in Italia.

Tra poco più di ottant’anni, se non si interviene per tempo, l’aspetto morfologico del nostro Paese subirà un radicale mutamento. Salendo infatti il livello del Mar Mediterraneo, l’Italia perderà migliaia di chilometri quadrati di pianura costiera. Come a dire: una sera andiamo a coricarci, e il giorno dopo (trattandosi, dal punto di vista geologico e climatico, di un lasso di tempo estremamente ridotto), guardandoci allo specchio, non riconosciamo più il nostro volto.

La stima arriva dall’Enea in occasione di un convegno tenutosi recentemente a Roma sui cambiamenti climatici e le variazioni del livello del Mediterraneo: nel corso di questo evento, l’Agenzia ha presentato la mappa delle nuove zone a rischio allagamento.

Ad essere maggiormente a rischio è l’Italia centro-meridionale. Le zone evidenziate, infatti, partono dall’Abruzzo e arrivano fino alla Sicilia. Ecco di quali porzioni di terra parliamo: il tratto costiero di Pescara, Martinsicuro (Teramo e la foce del Tronto), Fossacesia (Chieti), Lesina (Foggia), Granelli (Siracusa), Valledoria (Sassari) e Marina di Campo sull’Isola d’Elba.

Una previsione che desta naturalmente grandissima preoccupazione. Tempo fa, infatti, l’Enea già aveva individuato come zone a rischio l’area costiera dell’alto Adriatico compresa tra Trieste, Venezia e Ravenna, il golfo di Taranto e le piane di Oristano e Cagliari.
Dalla minaccia delle acque sempre più alte del Mediterraneo non si salvano neppure alcune zone della Toscana (Versilia), del Lazio (Fiumicino, Fondi e altre zone dell’Agro pontino), della Campania (piane del Sele e del Volturno) e, ancora, della Sicilia (aree costiere di Catania e delle isole Eolie).

L’Enea sottolinea che, oltre a tutto questo, entro il 2100 l’atteso aumento del livello del mare nostrum causerà il possibile allagamento di ben 5.500 chilometri quadrati di pianura costiera: una porzione di territorio nella quale vive oltre la metà della popolazione italiana. Un dato che tuttavia non stupisce, se pensiamo che negli ultimi 200 anni il livello medio degli oceani è salito molto più velocemente di quanto non sia accaduto negli ultimi 3 mila anni: l’accelerazione, soltanto negli ultimi 20 anni, è stata di ben 3,4 millimetri l’anno.

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Non molto tempo fa avevamo parlato temendo che sarebbero potuti ripetersi i fenomeni meteoclimatici del 2018, ossia gelo e neve sull’Italia. Questo perché l’aumento della temperatura su tutta la biosfera terrestre influisce sul vortice polare, fino a romperlo e cosi "liberare" le correnti gelide imprigionate sull’asse del polo artico, spingendole più a sud fino da noi sul bacino del Mediterraneo.

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