… segue da parte quarantaduesima sulla contraddizione fra la corretta informazione micologica e il consumo di prodotti fungini commerciali che possono avere ripercussioni sulla salute pubblica.
Parte Quarantatreesima
Nella parte quarantaduesima di questa rubrica è proseguita la disamina di alcuni aspetti interessanti riferibili alla “Micoterapia”. In particolare è continuata l’analisi di quei principi attivi e particelle scoperte nei macromiceti di cui se ne conoscono con certezza le funzioni. La maggior parte di queste molecole vanno generalmente sotto il nome di “tossine fungine” e ne continuiamo la trattazione attingendo come sempre dalla letteratura di riferimento.
Segue sui principi attivi e le particelle scoperte nei macromiceti:
• …“Le Amatossine o Amanitine: sono delle tossine costituite da vari polipeptidi biciclici contenuti in diverse specie di funghi “macromiceti”….”…
Genere Lepiota*: Lepiota brunneoincarnata Chodat & C. Martín, Lepiota brunneolilacea Bon & Boiffard, Lepiota helveola Bres., Lepiota pseudohelveola Kühner ex Hora (Sinonimo: Lepiota pseudolilacea Huijsman), Lepiota fuscovinacea F.H. Møller & J.E. Lange, Lepiota lilacea Bres., Lepiota subincarnata J.E. Lange (= Lepiota josserandii Bon & Boiffard), Lepiota castanea Quél., Lepiota clypeolarioides Rea, Lepiota citrophylla (Berk. & Broome) Sacc., Lepiota rufescens Morgan, Lepiota heimii (Locq. ex Bon) Contu (Sinonimo: Macrolepiota excoriata (Schaeff.) Wasser).
Sulla contestata procedura di sinonimizzazione, da parte di alcuni autori, di Lepiota heimii (Locq. ex Bon) Contu con Macrolepiota excoriata (Schaeff.) Wasser):
nelle vesti di Responsabile di un’attività Scientifica Istituzionale che prende il nome di “Progetto Speciale Funghi” all’interno di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) da me ipotizzata e realizzata a partire dal 2003 che considera ed opera sulle “componenti micologiche” a “tutto tondo” in campo “Micologico”, “Micotossicologico”, “Ecologico” ed “Ambientale” tengo molto a divulgare anche a coloro che sono solo sensibili verso le tematiche ambientali alcuni concetti fondamentali non propriamente confinati ai soli addetti ai lavori.
Una grossa criticità, a cui andiamo incontro io ed i miei collaboratori nella realizzazione di studi innovativi nei campi tematici sopra citati, è dovuta alle sinonimie per ogni singola specie fungina ricavata dalle varie liste studiate e pervenute dalle varie “Unità Operative” del “Progetto Speciale Funghi” sparse sul territorio nazionale. Purtroppo questo fenomeno è strettamente legato alla mancanza, per i funghi, di un’unica sistematica e tassonomia, che per altro sono molto lontane dall’essere definite.
…“In questa fase storica, costituita da continui sommovimenti sistematici e tassonomici, mitigati solo in parte dal Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica, la scelta di sposare una sistematica e una tassonomia è, molte volte, una scelta meramente arbitraria…”
…“Come in un altri Manuali e Linee Guida (MLG-ISPRA), che vede come autore il “Progetto Speciale Funghi” dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), anche in questo manuale viene fatta una scelta non ideologica, ma essenzialmente pratico-operativa…”
…”Per consentire a tutti i possibili interlocutori di parlare una lingua comune, sono state scelte la sistematica e la tassonomia utilizzate all’interno dell’Index Fungorum: Current name, alla data del…” (http://www.indexfungorum.org)
…“Oltre alla motivazione citata, tale scelta garantisce una facilità di accesso al sito da parte di chiunque e l’aggiornamento continuo dovuto, anche, ai progressi che provengono dalle analisi filogenetiche…”
http://www.speciesfungorum.org/Names/SynSpecies.asp?RecordID=299967
Anche nelle pagine di questa rubrica ho sempre conservato lo stesso metodo al fine di educare gradatamente i lettori ad un comportamento logico che impedisca di fatto di cadere nel tranello “della Babilonia nomenclaturale”. In campo “Micotossicologico” già molti sono i fattori naturali che inducono in errore per cui è importante evitare ulteriori motivi ed impegnarsi nel ridurre al massimo le cause, comprese quelle antropiche, che possono causare presso i consumatori occasionali scambi di specie.