Da pochi giorni è stata pubblicata la carta dei potenziali siti idonei allo stoccaggio delle scorie nucleari, rilevata in base ai criteri ISPRA del 2014.
Il mondo ambientalista si è già diviso: Legambiente ha approvato la CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare i depositi nazionale e parco tecnologico), Greenpeace e Angelo Bonelli dei Verdi si sono detti favorevoli a più siti di stoccaggio e non a uno solo. Accademia kronos sta valutando, tra tante ipotesi, una proposta concreta da sottoporre al tavolo di discussione.
È evidente a tutti la necessità di trovare una soluzione adeguata allo stoccaggio delle scorie nucleari delle centrali dismesse e delle attività sanitarie e industriali, ed è altrettanto evidente che non si può dire no a tutto senza dare una concreta alternativa.
L’Italia è in forte ritardo nel trovare una o più concrete soluzioni. Ad oggi le nostre scorie radioattive sono stoccate, in parte e temporaneamente, in Francia ed Inghilterra, con costi elevatissimi per i contribuenti, nella restante parte in aree non sicure del nostro territorio.
La pubblicazione dei potenziali siti è solo l’inizio di un processo molto lungo, nulla è deciso sulla collocazione finale (così ci dicono e noi non abbiamo motivo di dubitare che sia così).
Meglio un sito unico o più aree di stoccaggio? Di quale grandezza? Per quali e quante tipologie di rifiuti? Esiste una relazione tecnica anche d’impatto ambientale? Se sì, andrebbe resa subito pubblica… senza di essa ogni ulteriore discussione passa in secondo piano.
Nell’imminente futuro è previsto un seminario nazionale obbligatorio con enti locali e soggetti interessati. A seguire la SOGIN (società pubblica responsabile della decomissione degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) preparerà una nuova carta dei siti, che verrà di nuovo valutata e vagliata dai Ministeri. A questo punto i Comuni (previsti contributi a fondo perduto) potranno presentare le loro candidature e il governo dovrà fare la scelta finale.
Quindi, malgrado quello che si possa pensare, vi è tempo per le decisioni finali. Accademia Kronos parteciperà alla discussione impegnandosi a mettere sul tavolo dei lavori una proposta concreta, nella speranza che il fronte ambientalista trovi in un tema così delicato un punto di coesione e contatto.