a cura del Presidente di Accademia Kronos, Franco Floris

Con oltre due milioni di esemplari diffusi in Italia la presenza dei cinghiali nelle piccole e grandi città ormai non è più, purtroppo, una singolarità o eccezione, ma un rischio concreto per i cittadini, (vedasi i numerosi incidenti stradali provocati).

All’inizio del secolo scorso (1900) il cinghiale autoctono italiano era presente in poche zone e in numero limitato. Tuttavia da ormai oltre 50 anni, per rendere più ricca e proficua la caccia, si è cominciato a ripopolare i nostri boschi con i cinghiali di origine centro-europea, di taglia maggiore e più prolifici rispetto ai nostri endemici. Negli anni tale operazione ha portato ad una sovrabbondanza ed esplosione demografica di questo suide, che oggi ha “invaso” pressoché tutti (o quasi) gli habitat terrestri italiani.

Attualmente la Legge, nella maggior parte dei casi, attribuisce alle Regioni ogni responsabilità in materia di danni causati dalla fauna selvatica agli oggetti e alle persone, pertanto le Regioni stesse devono dotarsi di un regolamento a riguardo, definendo esattamente le azioni da intraprendere e chi deve attuarle.

Ritengo che coloro che hanno realmente a cuore il problema non dovrebbero sollevare inutili polemiche personali e pretestuose, ma attivarsi attraverso le Istituzioni per cambiare le regole, che, importante precisare, vanno comunque sempre rispettate!

Pertanto Accademia Kronos auspica una discussione seria tra Istituzioni e le varie associazioni/enti di settore per disquisire sulle attuali procedure, consentendo a tutti di dare un contributo fattivo e, soprattutto, concreto!

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