Tra il 6 Febbraio e il 20 Marzo a Dashi (1), città della Cina sono stati identificati nel 6% di persone affette da CoViD-19 (n°149 campioni) delle eliminazioni del tratto genomico 23585-23599, corrispondente a una delezione (15 basi) a livello della proteina Spike, che avviene comunemente dopo passaggi attraverso cellule coltivate (Vero o VeroE6).

Da diverso tempo ho cominciato a chiedermi se la genetica sia in grado di influenzare la gravità dei sintomi delle persone colpite dal virus della CoViD-19; è un fatto che varianti genetiche possono modificare le possibilità di una persona di contrarre una malattia infettiva, ad esempio una mutazione del gene CCR5, che offre protezione contro l'HIV; analogamente alcune delle mutazioni legate al sistema HLA, determinano una diversa suscettibilità verso infezioni batteriche e virali.

Ogni organismo vivente, quindi anche l’uomo, è una "macchina" composta da innumerevoli parti, ognuna delle quali svolge una funzione convergente al corretto sviluppo e funzionamento dell’organismo in tutte le sue parti, in tutte le sue fasi di vita e nella sua riproduzione a favore della specie.

Pur non avendo i nostri mezzi e le nostre conoscenze già nel IV secolo a.C. lo studioso e filosofo greco Aristotele aveva intuito che i cetacei, sebbene apparentemente molto simili ai pesci, fossero animali profondamente differenti da questi ultimi. Non a caso fu proprio lui (Aristotele) ad introdurre il termine cetaceo (dal greco kētos: balena o “mostro marino”) per identificare le creature acquatiche dotate di respirazione polmonare.

Da qualche tempo si discute sulla reale necessità, per noi uomini del XXI secolo, di mangiare grandi quantità di carne. Le proteine animali, infatti, sono viste da una fetta sempre crescente di popolazione come superflue e in parte dannose. Tuttavia, il consumo di carne ha avuto un ruolo cruciale nella nostra evoluzione determinando, tra le altre cose, le caratteristiche del nostro viso!