Trivelle? Punto e a capo…
Grazie alle mille proroghe salta la moratoria del decreto trivelle, da febbraio saranno possibili nuove trivellazioni petrolifere nel mare siciliano.
Grazie alle mille proroghe salta la moratoria del decreto trivelle, da febbraio saranno possibili nuove trivellazioni petrolifere nel mare siciliano.
Da pochi giorni è stata pubblicata la carta dei potenziali siti idonei allo stoccaggio delle scorie nucleari, rilevata in base ai criteri ISPRA del 2014.
Stanziati 150 milioni di €/anno, per 3 anni (la Germania ne ha stanziato 50 miliardi). In compenso le parole usate dai Ministri sono bellissime (una stretta di mano tra economia e ecologia, ecc.).
Giorni fa ci ha lasciato il prof. Giorgio Nebbia, uno dei primi grandi ambientalisti italiani. Come Kronos condividemmo insieme la campagna contro il nucleare e, già negli anni '80, affrontammo, sempre insieme, il problema del riscaldamento globale che allora chiamavamo "Global Warming". Capisaldi sulla questione della distruzione dell’ambiente sono innumerevoli i suoi scritti, molti dei quali raccolti in diverse pubblicazioni.
L’uso sempre più diffuso delle foto-trappole per le ricerche faunistiche di campo sta permettendo di individuare la presenza di specie rare, prima ancora che quest’ultime vengano osservate direttamente. Dopo i castori, che sono entrati in Friuli pochi mesi fa dalla vicina Austria, ora è il caso della genetta (Genetta genetta) recentemente "fototrappolata" nella Liguria occidentale.
A dicembre scorso è stato pubblicato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali l’elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia.
Pensavamo con questo nuovo Governo di aver chiuso una volta per sempre la questione delle trivellazioni nei nostri mari da parte di società petrolifere internazionali. Il tutto per "succhiare" qualche barile di petrolio in più dai fondali, soprattutto del Mar Adriatico.
In Polonia si è tenuta una conferenza poco ambiziosa e di compromesso, ma poteva andare peggio. Ancora pochi i fondi stanziati per la lotta al cambiamento climatico e paesi produttori di petrolio impegnati nel boicottaggio.
(Fonte: RivistaNatura.com) Dopo essere stato sull’orlo dell’estinzione negli anni ’70, il lupo è tornato a popolare il territorio italiano e la sua diffusione cresce di anno in anno, come dimostrano i dati presentati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel corso del convengo "Verso un Piano nazionale di monitoraggio del lupo", tenutosi a Roma.