La frequenza di precipitazioni estreme, eventi che possono causare frane e alluvioni mettendo a rischio la sicurezza e la salute pubblica, è aumentata a livello globale negli ultimi cinquant’anni, in parallelo con l’intensificarsi del riscaldamento globale. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Water Resources Research e realizzato da studiosi della University of Saskatchewan (Canada) e dell’Università di Bologna.

Quasi otto gli anni dedicati a 14 progetti di ricerca, studi all’avanguardia focalizzati nella ricerca di nuove cure e di nuovi strumenti diagnostici, i cui risultati sono attesi nell’arco dei prossimi 5 anni. Alcuni di questi progetti hanno già raggiunto i primi promettenti risultati dopo solo 3 anni. Uno per tutti coinvolge la biologa Gabriella Sozzi, che sta lavorando ad un test con un obiettivo: predire il cancro con due anni di anticipo.

Finalmente possiamo iniziare l’anno con una buona notizia. Le norme che mettono al bando l’uso di microplastiche nei cosmetici sono state inserite in un emendamento della legge finanziaria. Questo emendamento sancisce, a partire dal 2019, lo stop ai cotton-fioc non biodegradabili e introduce dal 2020 il divieto di produrre e mettere in commercio cosmetici contenenti microplastiche, che, come abbiamo fatto notare su queste pagine, costituiscono un problema ambientale sempre più grave.

Noci, nocciole, arachidi, anacardi, pistacchi, mandorle... da sempre si dice che la frutta secca "fa bene" e anche molto: è noto infatti, come venga caldamente raccomandata nelle diete finalizzate alla riduzione del colesterolo nel sangue; inoltre tale alimento avrebbe benefici effetti contrastando stress ossidativo e infiammazione, combattendo lo sviluppo di tessuto adiposo viscerale e di insulino-resistenza, fornendo un aiuto contro l'iperglicemia.

I "superbugs", i batteri che hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici, sono stati dichiarati "una minaccia per la salute degli esseri umani" e rappresentano da sempre un grattacapo per gli scienziati. Ma Shu Lam, una giovane ricercatrice di 25 anni, dottoranda alla University of Melbourne in Australia, potrebbe aver trovato finalmente il modo di combatterli senza ricorrere agli antibiotici stessi. La sua ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Microbiology, a detta degli esperti, "potrebbe cambiare il volto della medicina moderna".