In piena pandemia, all’inizio della seconda ondata con aumenti esponenziali dei casi positivi soprattutto in Europa, con valori che oscillano tra i 10.000 e 30.000 positivi al giorno, in attesa di un vaccino sicuro ed efficace, l’unica arma che ci permetterà di sopravvivere al virus, senza subire danni al nostro stato di salute, come già detto in articoli precedenti, è quello di rinforzare il nostro sistema immunitario.

Trovandoci ancora in piena pandemia, vedi gli Stati Uniti, l'America Latina e l'India; fortunatamente in Italia tendono ancora a scendere i casi di infezione da SARS-CoV-2, pur in presenza di focolai poco estesi e prontamente controllati; rimane il problema delle infezioni che creano patologie all’infettato non sempre facilmente risolvibili (gravi difficoltà respiratorie, problemi polmonari, cardiologici e neurologici) fino all’esito infausto.

A completamento dell'articolo del Prof. Di Renzo circa quello che abbiamo imparato dall'esperienza del CoViD-19, in cui ha elencato una serie di manifestazioni cliniche del nuovo virus e altre preziose informazioni circa comportamenti da tenere, mi permetto di aggiungere il ruolo dei recettori ACE-2 che appaiono espressi e sovra espressi in vario grado in chi è stato infettato.

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità i pazienti morti e positivi al SARS-CoV-2 di sesso femminile sono un terzo di quelli maschili. Le ragioni possono essere molteplici: gli uomini fumano di più ed il fumo è un cofattore di rischio, le donne sono più osservanti delle regole, quindi del rispetto del distanziamento sociale, la risposta immunitaria nelle donne è più pronta.