Probabilmente a tutti sarà capitato di vedere almeno una volta questo particolare insetto, soprattutto durante i caldi mesi estivi, e magari di trovare il suo nido, dalla tipica forma a “mezza otre”, dietro un quadro o lo stipite di una porta (anche l’angolo protetto di libri poco usati è considerato un ottimo punto di nidificazione). La vespa vasaio (Sceliphron spirifex) è un imenottero appartenente alla famiglia degli sfecidi (Sphecidae), endemico di molte aree dell’Africa settentrionale e dell’Europa meridionale (Diffusa in tutta Italia, ad esclusione della Valle D’Aosta).
Gli sfecidi, detti comunemente vespe scavatrici, sono una famiglia di imenotteri solitari e parassitoidi (malgrado il nome di “vespe”, essi rientrano nella superfamiglia degli Apoidei). Gli adulti si nutrono del nettare che succhiano dai fiori, ricoprendo quindi l’importante ruolo di animali impollinatori, mentre le larve sono carnivore. Solitamente l’insetto cattura le proprie prede paralizzandole col veleno e poi le porta al nido, dove serviranno da nutrimento alle larve (i nidi non vengono mai utilizzati come abitazione dall’adulto).
Nel caso della vespa vasaio le prede sono costituite da ragni di varie specie, quando la larva comincia a nutrirsi la malcapitata preda è ancora viva.
Lo Sceliphron spirifex ha un volo molto caratteristico con l’addome nero a goccia tenuto in alto ed il paio di lunghe zampe posteriori (di colore giallo e nero) a penzoloni.
Questo insetto non risulta essere particolarmente infastidito dalla presenza dell’uomo, infatti, non di rado, crea il nido all’interno delle abitazioni. Se si osserva l’andirivieni di una vespa vasaio nella propria casa, con estrema probabilità, sarà intenta nel realizzare un nido in qualche punto appartato dell’immobile. Il nido è totalmente composto di fango, che viene abilmente modellato e cementato utilizzando un particolare secreto prodotto dalla bocca dell’animale. Una volta terminato all’interno dello stesso viene deposto un singolo uovo e successivamente vengono messe le prede che andranno a costituire la riserva alimentare della larva.
Come per tutti gli imenotteri aculeati solo le femmine possono pungere, essendo il pungiglione un ovopositore modificato. Le vespe vasaio sono piuttosto mansuete e hanno un comportamento non aggressivo anche se infastidite; è alquanto raro essere punti, l’animale utilizza il proprio veleno solo come ultima risorsa e nel caso sia pesantemente minacciato. La sua puntura non è particolarmente tossica, quindi, tranne che nei casi di specifiche allergie, non comporta reali problemi.
La sua attività è principalmente diurna, dopo il tramonto si rifugia in luoghi riparati, dove, salvo situazioni critiche, passa la notte in uno stato quiescente.
Distintivo di tutti gli sfecidi è il lungo e sottilissimo petiolo che unisce l’addome al torace, nel caso della vespa vasaio è di un intenso colore giallo. La moderata pubescenza a livello cefalico e toracico facilita il traposto del polline da un fiore all’altro.
Nella foto una vespa vasaio intenta nella costruzione di un nido. La particolare forma ad “anfora” dello stesso gli è giovato il nome comune. L’adulto di questo insetto può arrivare a misurare fino a 4 cm in lunghezza (con una media di 2,5-3 cm).
Lasciatele convivere con voi in pace. In casa mia trovano un luogo accogliente da anni. L unico fastidio sono i nidi che sporcano un po e che io tolgo solo quando sono aperti. Per il resto sono innocue e svolazzano sotto il naso sempre e solo intente nelle loro ammirabili opere murarie. Mi piace tantissimo sentirle lavorare. Quando “gettano il cemento” fanno un rumore simile a un piccolo trapano. Se smettessero di nidificare in casa mia d estate mi mancherebbe davvero la loro compagnia. MERAVIGLIOSE!
A casa mia, in romagna, da uno o due anni le vedo solo di quel colore, blu scuro (quasi nere a un occhio poco attento), sono anche leggermente più piccole delle classiche. Quelle di colore classico sono completamente sparite. Cmq anche queste qui come le altre sono completamente inoffensive, anche se provi a scacciarle non ti aggrediscono e preferiscono ritirarsi e magari tornare in un secondo momento. Ben diverse dalle vespe classiche che ti attaccano anche senza motivo.
Quest’anno sul mio balcone sta lavorando alacremente una ‘vespa vasaio’. Mi piace vederla arrivare così elegante mentre sto leggendo o faccio le parole crociate.
Mio figlio ha il terrore purtroppo. Ho provato col caffè macinato ma non se ne va. Devo allontanarla perché mio figlio (19 anni) non esce più per la paura. Sarà mai possibile?
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